“La condizione alla quale si riferisce l’inferno dantesco è quella nella quale l’individuo è completamente dominato dalle sue passioni, e passivamente è posseduto da quelle che oggi chiamiamo le sue esigenze nevrotiche. Bisognerebbe tuttavia aggiungere che non c’è inferno se non per chi intraprende un viaggio sino alle profondità di se stesso, dal momento che non vi è coscienza di vivere in una prigione se non per chi inizia a prendere coscienza della realtà della sua situazione”. Naranjo, 2001
La rinascita in Psicoterapia
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