La Psicologia dello sport è il ramo della psicologia che si occupa dei processi psichici e della condotta dell’uomo durante l’attività sportiva. Tale scienza applicata cerca di conoscere ed ottimizzare le condizioni interne dello sportivo per ottenere la massima prestazione fisica adottando le tecniche e le tattiche migliori acquisite nel processo di preparazione atletica.
Inizialmente furono gli allenatori che cominciarono a richiedere la presenza dello psicologo per cercare consigli per ottenere aumentare e migliorare le competenze psico-fisiche dei propri atleti. Senza dubbio, con il tempo, la psicologia dello sport avanzò tanto che oggi l’interazione tra psicologo e sportivo si considera come qualcosa d’essenziale.
In questo modo lo psicologo dello sport aiuta l’atleta a controllare l’ansia e lo stress, che producono un disequilibrio emotivo che può influenzare il suo rendimento.
Inoltre nel lavoro con l’atleta lo psicologo cerca di passare dall’aspettativa del risultato (che si verifica quando l’atleta sente che la sua abilità è direttamente connessa alla vittoria) all’aspettativa dell’efficacia, affinchè le sue azioni e i movimenti tecnici siano al centro della sua attenzione creando sentimenti positivi di autoefficacia.
La psicologia dello sport non solo si occupa dello SVILUPPO di processi cognitivi e psicologici (quali la motivazione, l’autostima, il senso di autoefficacia, la leadership e la relazione coi compagni di squadra e l’allenatore), ma interviene anche attraverso la TERAPIA per occuparsi dei problemi che l’atleta avverte (come le forme d’ansia più o meno gravi, lo stress, ecc.).
Inoltre l’intervento è diretto all’atleta individualmente, alla squadra in modalità gruppale (se lo sport non è individuale), al coach (o allenatore), al dirigente, e quando gli atleti sono molto giovani anche ai genitori.
COME SI ORGANIZZA UN INTERVENTO DI PSICOLOGIA DELLO SPORT?
Dopo il primo incontro con colui che ha preso contatto con lo psicologo dello sport, si pianifica un programma di dieci sedute di un’ora/un’ora e mezza per una volta alla settimana.
Le sessioni si effettuano sia nel centro dove lavora lo psicologo dello sport, sia sul campo ove si allena l’atleta o la squadra, quando possibile.
Inizialmente si istruisce i presenti con una approfondita parte teorica in cui si affrontano temi di natura psichica quali: la motivazione, l’autostima, il senso di autoefficacia, la pianificazione degli obiettivi (a breve e a lungo termine), la concentrazione, i fattori di distrazione, l’ansia pre-gara, lo stress, la relazione atleta-allenatore, la relazione coi genitori (quando l’atleta è molto giovane).
Alla fine di ogni sessione viene proposta la conduzione di momenti di rilassamento progressivo e di visualizzazione preparati esclusivamente per lo sport in questione.
Successivamente si comincia ciò che viene definito Mental Training e si affrontano argomenti come il Self-talk (o dialogo interno), la leadership dell’allenatore o tra i compagni di squadra, la motivazione allo sport e l’autostima (si impareranno le strategie per migliorare la propria autovalutazione), il concetto di gruppo e i fattori importanti nello sport di squadra. L’atleta imparerà a gestire l’energia psico-fisica e a gestire l’arousal (stato di attivazione psicofisiologica), verranno approfonditi i compiti per mantenere l’attenzione (che può essere di diversi tipi a seconda dello sport).
E per concludere si affronterà la tecnica del “Five step” di Singer e si traccerà il profilo emozionale dell’atleta.
0 commenti